Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri di Raffadali hanno arrestato, per detenzione illecita di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, in concorso, Paino Jonathan 24enne di Agrigento e il cittadino libico Muhammad Hanif Hussain 20enne, anch’esso residente ad Agrigento.
Gli stessi, sulla strada statale 118, in contrada Buagimi, a bordo dell’autovettura fiat 500 condotta dal Paino, a seguito di perquisizione veicolare e personale, sono stati trovati in possesso di 200 grammi di hashish, suddivisa in 2 panetti.
Nella successiva perquisizione domiciliare presso l’abitazione del Paino Jonathan, sono stati rinvenuti 5 grammi di marijuana.
Nell’abitazione di Hussain sono stati rinvenuti 13 grammi di hashish, un bilancino di precisione e una pistola senza il previsto tappo rosso.
La sostanza stupefacente ed il materiale rinvenuto è stato posto sotto sequestro.
Gli arrestati, dopo le formalità di legge sono stati accompagnati nelle loro abitazioni in regime di arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
E’ morta a Raffadali, all’età di 50 anni, vittima di un male incurabile, Antonina “Ninetta” Spoto, moglie dell’ex sindaco di Raffadali avvocato Nino Casalicchio. Ninetta Spoto Casalicchio, insegnante, da sempre impegnata nell’associazionismo, è stata molto conosciuta e apprezzata a Raffadali per il carattere solare e per la bellezza d’animo. I funerali si sono svolti oggi pomeriggio nella chiesa Madre. In paese i candidati sindaco hanno annullato tutte le manifestazioni pubbliche in segno di vicinanza alla famiglia. Alle famiglie Spoto e Casalicchio, all’amico affettuoso Nino, le condoglianze da parte di Grandangolo.
Silvio Cuffaro, dottore in giurisprudenza, amministratore unico della ditta “Trasporti A & R Cuffaro”, fratello dell’ex presidente della Regione siciliana Totò Cuffaro, appoggiato dal Patto del Territorio e da altre quattro liste civiche, una delle quali legata a Forza Italia è il nuovo sindaco di Raffadali. Battuto l’avversario Piero Giglione, già consigliere provinciale e attuale presidente della Cna provinciale, candidato del Partito democratico sostenuto da Area popolare (Ncd e Udc) e da altre due liste civiche per appena sette voti.
a sostenerlo in campagna elettorale è arrivato anche il governatore Rosario Crocetta.
“Non so quale sarà l’evoluzione. Ma al di là dell’esito finale, avverto il dovere, morale e politico, di rivolgere un sincero e affettuoso ringraziamento a quanti, con generosità e lungimiranza, hanno accordato la fiducia alla mia proposta amministrativa”. Piero Giglione, candidato a sindaco, esprime gratitudine al popolo raffadalese per la straordinaria affermazione ottenuta, anche se per una manciata di voti, oggetto di contestazione, non è riuscito a prevalere. “Confido nell’operato dei giudici amministrativi – spiega Piero Giglione – ai quali ci rivolgeremo per fare piena chiarezza, per cercare di riportare la partita giocata dentro i binari della regolarità sulla scorta di gravi anomalie che abbiamo riscontrato in alcune, decisive, schede elettorali. Ci siamo già rivolti ad un legale di fiducia, esperto in materia, per presentare formale ricorso al Tar Palermo. Le nostre ragioni, a mio avviso, affondano le radici su basi solide e legittime. Ma tutto questo ovviamente sarà affrontato in tempi brevi nella sede opportuna – sottolinea Giglione – in questo momento mi preme piuttosto rilevare il grande risultato centrato, raggiunto grazie al coinvolgimento e alla partecipazione di giovani, meno giovani, donne, anziani che hanno creduto nel progetto e lo hanno fortemente sostenuto e votato. Un progetto nuovo, di cambiamento, di rilancio, condiviso, io continuo a pensare, dalla maggioranza dei raffadalesi, che ci vedrà sempre e comunque in prima linea per il bene del nostro paese. Un ringraziamento altrettanto sincero va agli alleati, alle forze politiche e ai movimenti civici, che hanno fatto quadrato attorno alla mia candidatura. E’ stata un’esperienza importante, positiva, che fortifica – conclude Piero Giglione – e mi servirà certamente per il prosieguo, anche in chiave umana e relazionale. Grazie di cuore a tutti”.
E’ prevista per sabato prossimo, 13 giugno, in piazza Progresso a Raffdali il comizio di Cuffaro e la festa conclusiva.
Intanto Silvio Cuffaro fa un appello: “Rinnovo l’invito a tutti i miei concittadini ed esorto tutti, lo farò anche durante il comizio, a cercare di superare le divisioni provocate dalla campagna elettorale e dal voto e unire le forze per cercare di migliorare la nostra comunità. Dovrebbe essere questo l’intento di tutti, sia di chi ha vinto, sia di chi ha perso. Perciò rinnoverò, ancora una volta, l’invito alla concordia e alla convergenza sulle problematiche da affrontare”.
Sulla vittoria di Silvio Cuffaro nelle elezioni amministrative tenutesi a Raffadali una settimana fa interviene proprio l’avversario battuto sul fotofinish, Pierno Giglione, che analizza il voto e dice la sua:
«Si sostiene che Cuffaro goda della maggioranza (5 consensi in più) dei cittadini. In omaggio alla verità, sarebbe stato giusto, opportuno, doveroso, intellettualmente onesto affermare che gode del consenso di metà degli elettori raffadalesi che lo hanno votato. Sarebbe da disonesti non ammettere che senza il ‘papocchio’ della lista «Noi per Raffadali», il risultato sarebbe stato molto più netto e di certo non ci sarebbe stato tutto quel bailamme della pazza notte della Repubblica e quello che ne seguirà”.
«Forse non si pensa che questa lista, con questa denominazione, – afferma Giglione nella sua lettera – sia stata ben studiata per raccogliere consensi e voti proprio utilizzando il nome di Cuffaro scritto in evidenza sul logo della stessa? In sostanza, si vuole scaricare proprio sull’ideatore di tale lista la responsabilità della sfiorata sconfitta elettorale di Cuffaro? Non sappiamo cosa ne pensa il diretto interessato che sappiamo sia essere uno dei consiglieri di Cuffaro. Si dovrebbe poi dire chi sono gli amici di Cuffaro che non hanno remato nella stessa direzione. Forse si dimentica che in ogni elezione, qualcuno magari scontento della precedente tornata, si trasferisce da uno schieramento all’altro. E’ forse una novità? Non si capisce poi come ci si possa lanciare nell’affermazione che “Cuffaro abbia stravinto il confronto a distanza con il sottoscritto sostenendo che mi è mancata esperienza e spavalderia”. Sono affermazioni gratuite e strumentali, utilizzate solo per incensare Cuffaro e che non hanno alcun fondamento. In campagna elettorale entrambi abbiamo messo la faccia e il nostro bagaglio di esperienza. Per quello che mi riguarda io non avevo nulla da rischiare. Sarebbe interessante sapere cosa avrebbe rischiato Cuffaro in caso di mancata elezione. In questo caso io sarei uno sprovveduto che non aveva nulla da perdere. Quando poi ci si tuffa nell’analisi su quello che ad oggi definisce gli sconfitti, si dimostra di non sapere cosa sia successo all’interno della coalizione di centro sinistra. O meglio. Si è fatto finta di non conoscere i fatti. Non ci si è resi conto, ad esempio, che la scelta della candidatura nel Pd è avvenuta attraverso un dibattito aperto, franco, plurale e che alla fine sul mio nome si è espresso il gradimento quasi totale del partito e dell’alleato della prima ora, e cioè gli amici e i compagni del movimento “Ama la tua Città”. Nel centro destra non c’è stata alcuna discussione: Cuffaro ha messo subito tutti a tacere nel suo campo, proponendosi, addirittura mesi prima dell’apertura della campagna elettorale. Senza dibattito, senza alcun confronto reale. Noi invece abbiamo “subìto” in una prima fase la candidatura di Virone, che solo qualche giorno prima della presentazione delle liste si è ritirato. Questi sono i fatti. Il resto è fuffa. Desideriamo tranquillizzare tutti che non ci sarà alcuna resa dei conti all’interno del Pd, né tantomeno nei partiti che hanno costituito l’ossatura dell’alleanza di centro sinistra. Anzi, siamo più coesi di prima, anche in caso dovessimo rimanere definitivamente, dopo il pronunciamento dei giudici amministrativi, all’opposizione. Nel nostro carro, non sono saltati personaggi già noti alle cronache politiche, ma, spesso, abbiamo pronunciato molti no, nei confronti di soggetti singoli, che non sarebbero venuti per convinzione, perché trovavano interessante il nostro progetto politico, ma solo per il soddisfacimento dei loro interessi. Abbiamo detto di no, con fermezza e per questo gli stessi hanno poi trovato allocazione con il nostro avversario, che magnanimamente li ha accolti, da buon padre di “famiglia”. I nostri amici e compagni hanno affrontato con serietà e lealtà la campagna elettorale e non hanno perso alcuna credibilità. Solo chi si è schierato con Cuffaro, non perde faccia e credibilità anche in fase di sconfitta? I messaggi subliminali e trasversali sono rispediti al mittente e solo chi non dispone di spirito critico autonomo, libero e leale potrà pensare e dire questo. Il confronto: abbiamo deciso di non confrontarci con l’avversario non per mancanza di rispetto, ma soltanto perché noi abbiamo parlato direttamente ai nostri cittadini. Il confronto tra i due programmi lo hanno fatto gli elettori. Per quanto ci riguarda non abbiamo mai nutrito astio e odio nei confronti di Cuffaro, dal quale ci divide anni luce cultura politica e modi di operare, nonostante ciò non abbiamo alimentato polemiche e odi di piazza. Come detto non abbiamo celebrato matrimoni di interesse. Non abbiamo mischiato bandiere: la nostra era ed è una coalizione di partiti, con propri simboli e bandiere, che tra l’altro governano a livello nazionale e che già in campo locale, erano alleati nella maggioranza del compianto Giacomo Di Benedetto. La critica per il sostegno che abbiamo avuto dal presidente della Regione, che è intervenuto a propria difesa essendo stato attaccato dal nostro avversario durante un comizio? Mi pare che ciò sia più che legittimo, come legittimi sono stati gli interventi dei deputati nazionali e regionali a sostegno della nostra candidatura. La solitudine del nostro avversario era palese e questo era abbastanza noto a livello provinciale e regionale».
I carabinieri della Stazione di Raffadali nel corso del pomeriggio hanno arrestato in esecuzione di ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Agrigento – Ufficio del G.I.P., Massimo Capri, di quasi 43 anni, già noto alle Forze dell’ordine, in quanto ritenuto responsabile del reato di ricettazione.
I fatti sono stati accertati dai Carabinieri di Raffadali che nel mese di febbraio u.s. avevano effettuato una perquisizione nel domicilio dell’uomo, trovandolo in possesso di diversi attrezzi da lavoro, quali due decespugliatori, quattro trapani, una saldatrice, una motosega, due idropulitrici, due levigatrici e tre flex provento di un furto avvenuto il 27 ottobre 2014 presso l’abitazione di un bracciante agricolo raffadalese.
E’ firmata dal presidente della Girgenti Acque SpA, Marco Campione, la richiesta di incontro inviata ai nuovi sindaci Cambiano di Licata, Cuffaro di Raffadali, Zicari di Realmonte Lauricella di Siculiana, finalizzata ad instaurare un rapporto di fattiva collaborazione con le nuove amministrazioni comunali.
Girgenti Acque SpA desidera illustrare i propri programmi di gestione e di sviluppo del Servizio e recepire le richieste, i suggerimenti e le proposte che le amministrazioni appena insediate vorranno avanzare a Girgenti Acque SpA.
Un giovane di Raffadali è stato tratto in arresto ieri, su ordinanza del Tribunale per i minorenni di Palermo. Il ragazzo dovrà espiare la pena ad un anno di reclusione, oltre a dover pagare una multa di 400 euro, perchè quando era minorenne si rese responsabile di furti e danneggiamento aggravago ai danni di alcune scuole di Raffadali. Il giovane, disoccupato, oggi ha 19 anni è stato trasferito nel carcere di Contada Petrusa ad Agrigento.
E’ morto ieri forse per un ictus ischemico, Salvatore Nocera, chiamato dagli amici Zio Totò. Salvatore Nocera era il creatore dell’azienda Le Cuspidi, azienda rinomata in provincia di Agrigento, ma anche all’estero, per la bontà dei suoi prodotti.
Circa cinquant’anni addietro, dopo aver appreso l’arte pasticcera, ebbe appunto l’intuizione di creare l’azienda Le Cuspidi, puntando tutto sulla qualità dei prodotti. Un uomo pacato, dolce, ma molto determinato e capace di aver creato un marchio e dei prodotti noti ormai in tutta Italia e richiesti anche all’estero.
I funerali si svolgeranno oggi pomeriggio alle 17 nella chiesa Madre di Raffadali.
„Ad un anno dalla prematura scomparsa del compagno on, Giacomo Di Benedetto, già sindaco della città, il partito democratico di Raffadali, Circolo C. Sessa, in ricordo del giovane, dell’uomo, del politico, del sindacalista del sindaco ha organizzato un memorial con testimonianze di chi l’ha conosciuto ed apprezzato nell’arco della densa, impegnativa, seppur breve vita di Giacomo.
Dopo un saluto delle istituzioni, seguiranno brevi testimonianze alternati alla musica di Antonella Sicurello, Giuseppe Filippazzo, Alfonso Gueli; Lettura di uno scritto di Angela Sposto; Franco Sodano del gruppo Dioscuri; Sara Chianetta (soprano).
Invito tutti i cittadini, amici e conoscenti di Giacomo che l’ho anno conosciuto ed apprezzato a partecipare. Non vi annoieremo perché Giacomo viveva la vita con gioia”.
Partito Democratico Circolo “C.Sessa”
Il segretario Filippo Plano“
Ancora una scenaBattibecchi di famigliaDiatribe prima del matrimonioGalletto ne L’occhiu di la ggentiI maggiori protagonistiAnche nel metabirrificio di Raffadali, Mimmo Galletto è seguito e applaudito dal suo pubblico che l’altra sera affollava la spianata di una, almeno per noi, inedita location. Appunto quella del “Metabirrificio La terra e il Sole” titolazione siciliana che più siciliana non si può. E manco si può alludere alla Merkel perché ci dicono che qui si fa birra, bionda o nera che dir si voglia, ma sempre autoctona. L’ultima volta, Mimmo Galletto l’avevamo visto e sentito al Posta Vecchia con una inenarrabile galleria di suoi personaggi femminili. Tutte donne che sopravanzano gli uomini almeno di una spanna. E si sa, la donna è avvantaggiata sull’uomo di nove mesi per quanto riguarda i figli, e per il pover’uomo è già troppo tardi quando se ne avvede, trovandolo, ovviamente, impreparato. L’altra sera ha messo in scena una delle sue commedie più frizzanti, “L’occhiu di la ggenti” che insieme a “La tedesca” e a quei dialoghetti soprannaturali tra Adamo ed Eva, costituiscono un trittico formidabile. Se poi passiamo alle poesie, il discorso si complica e più che un cronista ci vorrebbero critici letterari come quelli che in anni lontani gli assegnarono il “Vann’Antò”, premio tra i più prestigiosi. Moda strapaesePreliminari di cerimoniaScena dello spettacoloGalletto è di Raffadali, un paese dove il teatro si mangia come il pane con le sue vivaci compagnie che talora si sciolgono per necessità migratorie e per fortuna Mimmo Galletto riesce a tenere unita una compagine che continua a sorprendere e a non stancare il pubblico raffadalese che vede trionfante sulla scena la sua originale parlata. Di Mimmo Galletto sono notissime e apprezzate le raccolte di poesie “Arie di prima matìna” e “Lu ‘ncantu e la parola” (Premio Vann’Antò nel 1993), Galletto è autore di studi filologici sul dialetto siciliano e sulle tradizioni popolari, di opere teatrali scritte in vernacolo e che- ha scritto Salvatore Ferlita – “esprimono una schietta e luminosa poetica dell’esistenza, in una singolare simbiosi poeta-ambiente. Una poesia percorsa da coppie semantiche antinomiche, singolarmente ossimoriche, in cui l’agglutinazione del verso non porta a zavorranti esiti di allitterazione. Ricorrente il tema del viaggio, dal presente al passato, ma che si inabissa anche nella soggettività esistenziale”. Per questa stagione, il drammaturgo raffadalese aveva preparato una vera e propria rassegna di spettacoli, un festival del teatro con ben cinque lavori tutti suoi che dovevano essere rappresentati in questo scorcio di fine estate alcune al Teatro Costabianca di Realmonte altre presso il “Metabirrificio la terra e il sole” a pochissimi chilometri da Raffadali. La compagnia non è nuova a queste manifestazioni: già nel 2013 aveva offerto un cartellone ricco di titoli come la commedia in due atti “Nenè”, l’atto unico “Quannu si voli bbeni”. Doveva pure far seguito una performance cabarettistica. Ma i soliti problemi legati alla disponibilità degli attori avevano fatto saltare il cartellone di Costabianca.. E così anche la commedia “Aspittamu dumani” è stata sostituita da “L’occhiu di la ggenti” messa in scena come detto al Metabirrificio. L’attore raffadalese ci tiene a ricordare che il suo “ è il teatro di tutti noi, della quotidianità del nostro vivere ove sembra non accadere nulla e tutto accade con l’amarezza e l’ironia, l’umorismo e il sarcasmo restituiti nelle forme del dialetto nobilissimo di Raffadali che creano suggestioni, atmosfere di attesa. momenti di dolore e tenerezza intrisa di grandissima umanità.”
La compagnia si avvale della partecipazione di ragazzi che con il teatro hanno una lunga consuetudine di amore e di bene che viene da lontano. Consuetudine che non solo non si è mai interrotta, ma si è col tempo rafforzata, fino a diventare ragione d’arte . Davvero doveroso ricordare i loro nomi: Alfonsina Dominici ,Alfonso Casà, Claudio Gazziano, Elide Vella, Giovanna Dominici, Giovanni Barbaro, Giuseppe Barbaro, Gorizia Sicurelli, Liborio Di Stefano, Loredana Cicero, Melissa Alonge, Mimmo Galletto, Salvatore Gazziano, Simona Galletto. La scenografia è curata da Claudio Gazziano, costumi da Giuseppe Barbaro e Loredana Cicero, luci ed amplificazione Luigi Bartolomeo. La regia degli spettacoli è sempre di Mimmo Galletto che, per nostra fortuna, si rappresenta da se, riempie i pochi metri quadrati della sua scena, e anche in un contesto storico-sociale (sotto pochi aspetti) cambiato, ripete l’impatto di queste storie sul pubblico. Impatto che continua ad essere forte, immediato, capace di far emergere emozioni, pensieri e ideali condivisi di partecipazione. Semplicemente speriamo che questa esperienza: incoraggi un qualche passaggio di testimone tra le generazioni, perché continui a rinnovarsi la tradizione di quel teatro popolare e ‘politico’, che è alla radice della nostra cultura e del modo di essere attori, autori, registi. Appagante nel suo teatro la vendetta creativa contro la sopraffazione dei poveri, degli analfabeti, dei deboli e la cosa più sorprendente è che anche di queste “categorie” castigat mores utilizzando critiche, ora satiriche, ora rabbiose, a chi di queste sopraffazioni (e defezioni) è responsabile. Ce n’è per tutti, perfino per il concetto stesso di democrazia, che non è che ”la maschera sorridente di una borghesia capitalista aggressiva e cinica”. Sempre spinte le caratterizzazioniSorprese e gag ad igni scenaUna scena dello spettacoloUna scena di L’occhiu di la ggenti
Mimmo Galletto dal popolo impara e al popolo restituisce. Un filtraggio sopraffino, una offerta di liberazione per lo spettatore e per lo stesso teatro che “finisce, muore e bisogna ritrovarlo – ammoniva il grande Eduardo De Filippo – e per questo occorre una grande capacità di rinnovamento e di lavoro su se stessi da parte di tutti coloro che partecipano a questa avventura”.
Fotogallery di Diego Romeo
I carabinieri di Raffadali hanno segnalato un ragazzo di 20 anni del luogo alla Prefettura di Agrigenti quale assuntore di sostanze stupefacenti. Ad un controllo da parte dei militari dell’Arma il giovane è stato sorpreso in possesso di mezzo grammo di hashish. Da qui il provvedimento.
Udienza, ieri in tribunale, inerente la morte di un giovane di Raffadali, Antonino Tuttolomondo, 21 anni, che perse la vita in un incidente stradale che secondo la Procura è da considerarsi autonomo, mentre secondo la famiglia del giovane sarebbe stato provocato da una autovettura condotta da un altro ragazzo raffadalese, Alessio Giuseppe Puglisi, che avrebbe, come sostengono gli avvocati della famiglia del defunto, urtato il freno del motociclo “riportando anche danni allo specchietto retrovisore”. Il Puglisi, invece, sostiene che lo specchieto era rotto da tempo, antecedente ai fatti oggetto del dibattimento. La Procura della Repubblica chiede l’archiviazione del caso, archiviazione alla quale si oppone la famiglia del giovane morto. Tuttolomondo secondo il pm Santo Fornasier, avrebbe perso il controllo del suo quad battendo contro un muro e morendo otto giorni dopo. La vicenda risale al maggio di due anni fa.
Il Tar di Palermo ha disposto la conta, e la conseguente verifica, delle schede elettorali che hanno portato, nelle passate elezioni, alla vittoria del candidato Silvio Cuffaro alla carica di sindaco di Raffadali.
“Resto sereno e fiducioso”. Queste le parole di Piero Giglione dopo il positivo accoglimento del ricorso da parte della Seconda Sezione delTar Sicilia, che ha emesso un’ordinanza con la quale dispone “la verifica dei verbali, delle tabelle, dei prospetti e di tutte le schede contestate, complessivamente una cinquantina, in 8 sezioni”. Il riferimento è alle ultime Amministrative nel Comune di Raffadali, il cui risultato finale ha premiato, per soli 5 voti, il suo avversario, Silvio Cuffaro, proclamato sindaco. All’espletamento di questi accertamenti, così come specificato nell’ordinanza del Tribunale amministrativo, dovrà provvedere direttamente il prefetto di Agrigento o un funzionario da lui scelto nell’ambito dell’Ufficio territoriale del governo. Gli uffici della Prefettura, entro 45 giorni a partire da oggi, dovranno ultimare la delicata attività di verifica per poiinviare tutto il materiale raccolto ai magistrati, i quali hanno già fissato per il 10 marzo del prossimo anno la nuova udienza per l’ulteriore discussione della causa.
“Noi siamo fortemente convinti delle nostre ragioni – aggiunge Giglione – l’iniziativa di proporre ricorso non è stata frutto dell’amarezza legata alla sconfitta, ma dettata da una serie di anomalie e incongruenze, da noi puntualmente riscontrate, nell’assegnazione delle preferenze in diversi seggi, che hanno finito per penalizzare me e il cartello politico di appartenenza. Il pronunciamento del Tar va letto, secondo me, non come punto a mio favore, ma semplicemente come ricerca a fare piena chiarezza nel segno della legalità, nel rispetto delle regole e a beneficio dell’espressione democratica. Le decisione del Tribunale amministrativo, di affidare le operazioni di approfondimento delle schede elettorali al massimo rappresentante provinciale del governo, è certamente una garanzia per tutti – conclude Piero Giglione – e l’epilogo di questa vicenda, comunque andrà a finire, assumerà un alto e significativo valore in termini di legittimazione dell’Amministrazione comunale, chiamata a governare la comunità raffadalese”.
Una tentata rapina ad un ufficio postale di Raffadali sarebbe stata compiuta nella mattinata di oggi. Pare che l’auotre o gli autori siano scappati ancor prima di entrare. Le notizie sono frammentarie. Del fatto si stanno occupando le forze dell’ordine.
Giungono i dettagli della tentata rapina di questa mattina a Raffadali. Poco prima delle ore 13 tre malviventi di cui uno armato di pistola giocattolo sono entrati nell’ufficio postale di Via Spoto. Subito è scattato l’allarme e i tre sono fuggiti via senza lasciare tracce. I carabinieri hannno immediatamente istituito alcuni posti di blocco nel tentativo di catturare i malfattori. Il tentativo di rapina è andato a vuoto e nessuna conseguenza è stata riportata dai presenti all’ufficio postale.
Un uomo è stato tratto in arresto, ieri, dai Carabinieri di Raffadali con l’accusa di furto di energia elettrica. L’uomo rimesso in libertà dopo poche ore, una volta davanti al gip, per l’interrogatorio di convalida dell’arresto, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Si tratta di Antonino Mangione, 35 anni, raffadalese, macellaio. Sono stati i carabinieri, su segnalazinoe dei tecnici dell’Enel a eseguire il controllo e a scoprire che il raffadalese si sarebbe allacciato abusivamente a una cabina esterna dell’illuminazione.
Vandali in azione a Raffadali dove ad essere prese di mira sono le case popolari di contrada Piedi di Zichi di recente costruzione. Porte sfondate o divelte, sanitari staccati, alcuni portati via, impianti elettrici danneggiati e un ascensore distrutto. I danni sono cospicui. Questo il bilancio di una bravata di ignoti sulla quale indagano le forze dell’ordine che ha colpito le abitazioni di edilizia popolare che ancora devono essere assegnate..